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domenica 29 aprile 2012

PREGARE PER LE VOCAZIONI. 29 aprile 2012

Oggi la Chiesa Cattolica vive la 49°ma giornata di preghiera per le vocazioni, alla luce del bellissimo brano di Vangelo che la Liturgia ci propone oggi, detto del "Buon Pastore".
La scelta non è certo casuale, Gesù si definisce in questo modo, cosciente che il pastore buono e saggio conosce le sue pecore, le sue pecore conoscono lui e che egli voglia soltanto il bene sia del gregge che di ogni singola creatura affidata alle sue cure.
La vocazione riguarda tutti, nessuno è "esente" da una chiamata e da una scelta. Oggi preghiamo particolarmente per quelle che toccano il cuore stesso della Chiesa e che, quindi, sono nel cuore di Dio.
Preghiamo perchè il Signore ci doni SANTI SACERDOTI, innamorati del loro ministero pastorale, del far vivere le loro comunità come comunità eucaristiche. Preghiamo anche per avere RELIGIOSI E RELIGIOSE innamorati di Dio, della sua continua ricerca, del colloquio intimo con lui e del farsi offerta perenne a beneficio di tutti gli uomini.
Chiediamo con insistenza al Signore di darci MONACI E MONACHE che rispecchino in se e nella loro vita la bellezza del coabitare perennemente con Gesù Buono, nel silenzio e nella solitudine, compagni fedeli e custodi coraggiosi di un incontro che dalla cella si promana ad ogni creatura che sta sotto il cielo.
Ma bisogna anche pregare per i genitori, perchè non siano ostacolo tra la chiamata che il Signore può rivolgere ai figli e la loro risposta; perchè l'amore egoistico, la paura o la tentazione di progettare sopra le teste dei propri figli e figlie non sia una tentazione troppo forte e perchè il diavolo non metta i genitori nella situazione di competere con l'Amore di Dio, che ha donato a loro la fecondità nel matrimonio.
E ricordiamoci, cari battezzati, che senza Eucarestia NON C'E' CHIESA, che non esiste una parrocchia, una comunità, un gruppo, un'aggregazione anche giovanile se non si fonda sulla realtà e sul modello dell'Eucarestia.
Non dimentichiamo mai che la Chiesa non è un'officina di sola azione, di progettie attività; è prima di tutto AZIONE CELESTE, che incontra la nostra piccola natura umana.
Abbiamo bisogno dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose, dei monaci e delle monache come dell'aria che respiriamo. Essi feriscono con amore il cuore di Dio e per tutti noi si fanno seme che sotto la terra muore, per portare frutto.
Essi non agiscono per se stessi, ma per il bene comune e dei singoli; lo fanno con lo stesso cuore di Gesù, squarciato dalla lancia di un mondo che spesso non capisce e ferisce: da quella ferita donano a tutti sangue ed acqua.
Questi uomini e queste donne spesso non vedranno i frutti delle loro azioni e della loro preghiera. Ma anche oggi viviamo spesso per la preghiera "di ieri" di tanti santi cristiani, spesso anonimi.
Rivolgiamo al Padre una preghiera speciale, piena di affetto, ammirazione e sostegno per tutti quei giovani e quelle giovani che studiano nei seminari, che sono in probandato in convento o in monastero e per tutti quelli che, sentendosi "solleticati" dalla voce del Signore, vogliono verificare con maturità e preghiera la loro vocazione.
Per tutti voi, cari ragazzi e ragazze, l'occhio del Signore ha un'attenzione particolare, comunque vada.
Chi è vocato, chi è chiamato ad uno speciale stato di vita, è nel cuore stesso di Dio, per farsi portatore/portatrice della Sua Presenza in questo mondo così distratto.
A lode di Cristo!
Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it

martedì 10 aprile 2012

Dopo tutto... sei risorto anche tu

Dall'eremo auspico per tutti che la Pasqua di Nostro Signore abbia portato una ventata di vita e di speranza; perchè Lui, che è l'Autore della Vita, è vivo e presente nella sua Chiesa.
Noi monaci e noi eremiti in particolare, durante questa quaresima abbiamo osservato un periodo di rigido silenzio e distacco da tutto, perchè questo tempo santo non venisse banalizzato o trascorso con tiepidezza, ma valorizzato mettendo al centro l'esigenza fondamentale della nostra scelta di vita: cercare e vivere la realtà di Dio nel Silenzio, nella Solitudine e nella Preghiera, non solo a nostro beneficio, ma a vantaggio di tutti.
Gesù, risorto dai morti, non muore più.
Ma perchè ha dovuto passare tutta questa sofferenza, questa atrocità? Il Cristo non avrebbe potuto salvarci in altro modo? Dio non avrebbe potuto trovare una via alternativa? No.
In molti cadono in questo errore, gettando pesanti ombre sul Sacrificio Divino. Era la nostra carne, la nostra umanità a dover essere salvata. Non uno stato metafisico, non un'idea. Erano le passioni, i peccati, le ansie e le perverse inclinazioni a dover essere crocifisse. Nella carne dell'uomo Gesù c'è la nostra carne, nel concreto. In quei muscoli inchiodati ci sono tutte le nostre inclinazioni e le storture della nostra quotidiana realtà.
Ma quella carne inchiodata è anche risorta e in questo modo è stato valorizzato anche il nostro corpo (che è sacro) con tutto ciò che di buono può fare e rappresentare.
Auguro a ciascuno di voi di vivere questa realtà e vi consiglio di guardare il Crocifisso, ogni giorno un po' e di pregare pensando concretamente che con lui ci siete anche voi. Anche voi avete le Sue Stigmate, invisibili ma reali e siete stati con lui su quel legno; dopo un tradimento, un processo farsa, le frustate, gli sputi e la ridicola corona di spine... dopo un cammino doloroso, l'atto di pietà della Veronica, le cadute e le risate ironiche dei benpensanti.
Dopo le martellate atroci, il dolore, la madre che piange la sventura del figlio.
Dopo il buio, il velo squarciato, il terremoto.
Dopo il riconoscimento del centurione.
Dopo l'aceto e la lancia. Dopo il vento e il corpo calato a terra.
Dopo una frettolosa sepoltura, alla vigilia della Parasceve...
...sei risorto anche tu che mi stai leggendo ora.

A lode di Cristo.
Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it