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martedì 31 maggio 2011

Con te, nel Silenzio dove parli

"Dio condusse il suo servo nella solitudine per parlargli al cuore, ma solamente colui che ascolta nel silenzio percepisce il mormorio del vento leggero che manifesta il Signore. Benché nei primi tempi tacere possa essere una fatica, gradualmente, se saremo stati fedeli, dallo stesso nostro silenzio nascerà in noi l’attrattiva verso un silenzio ancora maggiore." (Dagli Statuti Certosini, libro primo).
Per un monaco, per un eremita, la dimensione del Silenzio è tanto naturale come quella dell'aria. E' in questo particolare abito e contesto che l'anima chiamata a vivere una particoalare vocazione, percepisce la presenza dolce del Signore Buono e sente il bisogno non solo e non tanto di raccontargli la propria vita, quanto di pregare per tutta la Chiesa, per tutte le anime, specialmente quelle che sono nel travaglio e che non conoscono, non vogliono conoscere, non mettono nel conto la stessa Presenza di Dio.
Questo mondo che è preda del secolarismo, l'occidente in gran parte scristinaizzato, ha bisogno di monaci, monache, anime zelanti che preghino; così come abbiamo bisogno di bravi ingegneri, di tessitori, di artigiani, di professori, abbiamo anche urgente bisogno di anime oranti, che amino il Silenzio e la Solitudine, perchè desiderano incontrare Lui, a beneficio di tutti.
A conclusione del Mese dedicato a Maria, affidiamo a Lei questa nostra intenzione di preghiera e cerchiamo di diffondere ovunque il profumo e la bellezza della vita donata a Gesù Buono, in uno slancio d'amore totale, senza alcun risparmio, senza alcun deposito cauzionale; consapevoli che nelle Sue Sante Mani ogni vita diventa vita PER lui e CON lui.

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lunedì 30 maggio 2011

Impara che cos'è la Messa, che cos'è l'Amore

"Che splendida cosa diventa la Messa fra mani indurite dalla fatica penitenziale, nella povertà, nell'abiezione e nell'umiliazione! "Guarda! Guarda" dicevano le luci e le ombre di tutte le cappelle. "Guarda chi è Dio! Comprendi che cos'è la Messa! Guarda Cristo sulla Croce, guarda le Sue ferite, guarda le Sue mani lacerate, guarda come il Re della Gloria è incoronato di spine! Tu sai che cos'è l'amore? Ecco l'Amore, qui sulla Croce, ecco l'Amore, che soffre quei chiodi, qulle spine, quella sferza di piombo, straziato, sanguinante fino a morte per la gente che non lo conoscerà mai, che on penserà mai a Lui, che non ricorderà mai il Suo sacrificio. Impara da Lui ad amare Dio e ad amare gli uomini! Impara da questa Croce, da questo Amore a darGli la tua vita."

Questo breve passo è tratto dall'opera di un monaco dei nostri tempi, Thomas Merton, che ha vissuto un'intensa esperienza di conversione, ascolto della volontà di Dio, concretizzazione di quella che era la sua vocazione. Il libro si chiama "La montagna dalle sette balze" e si trova in molte edizioni.


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domenica 29 maggio 2011

La conquista della pace interiore

"Se non ci volessimo impicciare di quello che dicono o di quello che fanno gli altri, e di cose che non ci riguardano, potremmo avere una grande pace interiore. Come, infatti, è possibile che uno mantenga a lungo l'animo tranquillo se si intromette nelle faccende altrui, se va a cercare all'esterno i suoi motivi di interesse, se raramente e superficialmente si raccoglie in se stesso? Beati i semplici, giacché avranno grande pace. Perché mai alcuni santi furono così perfetti e pieni di spirito contemplativo? Perché si sforzarono di spegnere completamente in sé ogni desiderio terreno, cosicché - liberati e staccati da se stessi - potessero stare totalmente uniti a Dio, con tutto il cuore. Noi, invece, siamo troppo presi dai nostri sfrenati desideri, e troppo preoccupati delle cose di quaggiù; di rado riusciamo a vincere un nostro difetto, anche uno soltanto, e non siamo ardenti nel tendere al nostro continuo miglioramento. E così restiamo inerti e tiepidi. Se fossimo, invece, totalmente morti a noi stessi e avessimo una perfetta semplicità interiore, potremmo perfino avere conoscenza delle cose di Dio, e fare esperienza, in qualche misura, della contemplazione celeste. Il vero e più grande ostacolo consiste in ciò, che non siamo liberi dalle passioni e dalle brame, e che non ci sforziamo di entrare nella via della perfezione, che fu la via dei santi: anzi, appena incontriamo una difficoltà, anche di poco conto, ci lasciamo troppo presto abbattere e ci volgiamo a consolazioni terrene."  
(da "L'Imitazione di Cristo", Libro I, Cap. XI)

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sabato 28 maggio 2011

"Perchè siano una cosa sola..."

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi...Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità..."


Perchè siano una cosa sola... Espressione forte di Gesù, che ci indica una strada da percorrere.
Alcuni lettori del blog mi hanno scritto per chiedere preghiere e consigli su situazioni di "frammentazione" ecclesiale, su logiche di "campanile", su divisioni in gruppi, gruppetti, gruppuscoli, che si identificano spesso con loro stessi, senza rispecchiare le reali esigenze dell'ecclesialità più generale.
Il Signore, in questa bellissima pagina, che viene chiamata la "Preghiera sacerdotale di Gesù", invoca l'unità, da non confondersi con l'uniformità, il piattume... Ma l'unità si.
Sento parlare di gruppi che si autochiudono ad alcuni, che rimangono nei recinti di loro stessi, che non hanno il cuore missionario, aperto sullo stile di quello Sacratissimo di Gesù Buono; e qui nascono i problemi... Che porzione di Chiesa è questa? E' Chiesa? Basta il trovarsi per qualche ora, in qualche occasione, magari anche in pompa magna, per potersi dire "in sintonia" con Gesù Mestro di Verità?
Bisogna ricordarsi tutti - e io per primo - quella Parola della Sacra Scrittura che dice:
"Quando le tue parole mi vennero incontro,
le divorai con avidità;
la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore,
perché io portavo il tuo nome,
Signore, Dio degli eserciti.
17Non mi sono seduto per divertirmi
nelle brigate di buontemponi,
ma spinto dalla tua mano sedevo solitario..."
Amiamo e serviamo la Chiesa di Cristo, della quale siamo figli; ma come realtà unica, nella quale stanno i santi, così come i peccatori. La Chiesa di Cristo, non la chiesa di "un settore" specifico. Quella sarebbe la chiesa degli uomini.
Accogliamo il Giorno del Signore che sta per arrivare con questi sentimenti, riconoscenti per la Grazia che Gesù buono ci dona di istante in istante.




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giovedì 26 maggio 2011

Il Salvatore

Un affezionato lettore del blog mi ha mandato questa bella poesia di Hermann Hesse, intitolata il Salvatore, che io non conoscevo.
La voglio condividere con tutti voi, perchè punta a riportare l'idea di Gesù, presente nei nostri giorni assai caotici, spesso contraddistinti da una nostra certa apatia.
L'invito è sempre quello ad essere entusiasti di Gesù Buono, di lavorare per lui nella sua vigna; di lanciarsi in un'avventura d'Amore nella quale non chiudere niente in nessun cassetto, nessuna cosa da lasciare in ombra, solo per noi.
Ecco il testo di questa bellissima poesia.

Il Salvatore. Di Hermann Hesse

Sempre rinasce come uomo,
parla ai pii, parla ai sordi,
ci è vicino, e di nuovo lo perdiamo.

Si deve rialzare da solo,
deve farsi carico dei bisogni e dei desideri dei fratelli,
di nuovo viene crocifisso.

Dio si annuncerà nuovamente,
il divino sfocerà nella valle dei peccati,
lo spirito eterno sfocerà nella carne.

Di nuovo, anche ai giorni nostri,
il Salvatore è in cammino per benedire,
per incontrare le nostre paure, le lacrime,
le lacrime, le suppliche, i lamenti con lo sguardo tranquillo
che non osiamo incontrare,
perché solo i bambini lo possono sopportare.

 

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martedì 24 maggio 2011

Indicazioni vocazionali

Carissimi fratelli e sorelle,
Dall'eremo vi giunga l'augurio che il Signore mostri a tutti voi la sua Bontà infinita.
Mi giungono molte mail di ragazzi/ragazze, ma anche di persone abbastanza grandi, che sono in ricerca di un buon Ordine Religioso, nel quale consacrare la propria vita al Gesù, in una donazione totale, piena d'amore, con fervore e nel rispetto pieno della condizione religiosa.
A tutti dico sempre, con sincerità, una cosa: meglio entrare in Ordine cosiddetto di stretta osservanza, dove c'è clima di preghiera, silenzio, giusta solitudine, vita comunitaria equilibrata, massimo rispetto per la Regola, la Liturgia e dove non ci si vergogna di portare l'abito prescritto, piuttosto che aderire ad un Ordine che in questa fase della nostra storia si trova in situazione di pericoloso rilassamento: dove tutto va bene, ci si veste in borghese, c'è sciatteria nel celebrare, poco silenzio, raccoglimento; dove la vita che uno potrebbe condurre fuori, è simile a quella di dentro. Ciò sarebbe causa di perdita spirituale, sarebbe causa di scarso o nessun progresso sulla via della santità, alla quale tutti siamo chiamati.
Per chi lo desidera - in via del tutto riservata - posso indicare quelli che SECONDO ME, sono i migliori Ordini e Istituti di vita consacrata, nel pieno rispetto del carisma dei vari fondatori e della tensione verso la perfezione evangelica.
Ciò non ci esime dal pregare per quelle situazioni dove il fervore, al momento, non c'è più; preghiamo anche per i nostri seminaristi diocesani, perchè accanto alle molteplici attività dei seminari, non sia mai dimenticata la formazione spirituale, la santificazione personale, la devozione alla Madre di Dio e l'entusiasmo nel voler santificare anche gli altri.
Più preghiera, più penitenza, meno iniziative dispersive.
A lode di Cristo.

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lunedì 23 maggio 2011

Elogio della Solitudine e del Silenzio: le parole di Guigo I

"I monaci che hanno lodato la solitudine hanno voluto dare una testimonianza del mistero di cui avevano sperimentato le ricchezze e che in verità solo i beati conoscono pienamente. Qui si compie un grande mistero: quello di Cristo e della Chiesa, di cui la Vergine Maria è un esempio eminente; tale mistero sta nascosto tutto anche in ogni anima fedele ed è rivelato più profondamente dalla stessa forza della solitudine...
Chi l'ha sperimentato, sa quale frutto porti il silenzio. Benché nei primi tempi tacere possa essere una fatica, gradualmente, se saremo stati fedeli, dallo stesso nostro silenzio nascerà in noi l'attrattiva verso un silenzio ancora maggiore. Per ottenerlo è stato stabilito che non possiamo parlare gli uni con gli altri senza il permesso del presidente. "

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domenica 22 maggio 2011

"Io sono la Via, la Verità e la Vita"

Nessuna "Lectio divina" potrà mai superare quella che Gesù stesso fece ai suoi, così come ci racconta Giovanni nel brano del Capitolo 14 del Vangelo, che abbiamo letto oggi. Nessuna.
Ci vollero circa 40 giorni perchè gli stessi Apostoli uscissero dal dubbio che li abitava dentro, anche dopo la resurrezione di Nostro Signore.
Sicuramente, buon Gesù, anche io sarei stato tentato di farti le stesse domande di Tommaso, di Filippo; anche a me, più e più volte hai detto e avresti detto: "Ma come, non capisci ancora? Non hai davvero capito? Chi ha visto me ha visto il Padre". E' vero, Signore buono, abbiamo bisogno di abbattere con forza questi steccati di pregiudizio, di cecità, di autosufficienza che si sono innalzati tra noi, creature, e te, Tutto Luce.
Se lo avessimo già fatto, non abbandoneremo mai la sintesi di tutto, l'essenza stessa della vita, la verità (non una verità), la via (non una tra tante) per raggiungere il posto che tu ci hai preparato.
Prego per chi non ti conosce, soprattutto per chi ha sentito parlare di te in modo stanco, rituale, formale, dovuto e non si è sentito trafiggere da un Amore che non gli è stato testimoniato e comunicato.
Prego per chi passa una notte intera in discoteca con la musica assordante, e non riesce a stare un'ora sola con te alla S. Messa.
Prego per chi trascorre vigilie di gozzoviglie, cene, feste, salotti buoni, e non riesce a sostare una mezz'ora con te, nel silenzio di un angolo raccolto della propria casa.
Prego per chi sta ore ed ore davanti alla televisione o al computer e si lascia iniettare dentro ogni contenuto, senza sapere che sta diventando povero, e non riesce a fermarsi in adorazione di te, davanti all'Eucarestia esposta.
Prego per chi passa da un amore terreno all'altro, da una "storia" o da un'avventura all'altra, e non riesce ad innamorarsi del volto di Maria, bella dentro e bella fuori, rivestita di Luce.
Si, a tutti questi fratelli e sorelle, illusi da un mondo che uccide dentro, che ruba il gusto di salire la scala verso di te, mostra ancora il tuo volto; sii l'immagine del Padre, di quell'Inizio Unico che realizza nella Storia universale e personale un progetto d'Amore pieno, sempre più pieno!

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sabato 21 maggio 2011

Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto...?

...Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre...


Mi soffermo con stupore su questo tratto del capitolo 14 del Vangelo di Giovanni, che domani, V domenica di Pasqua, sentiremo proclamare durante la S. Messa.
Mi meraviglia la nitidezza di questa Parola di Gesù: "Chi ha visto me, ha visto il Padre." Non c'è più posto per il buio del dubbio, non c'è più posto per l'incredulità: dopo aver celebrato il Mistero che ha rischiarato la notte più profonda dell'umanità, accolgo con gratitudine questo tuo manifestarti a me, anche alla mia piccolezza e al mio essere niente.
Il Padre è in Te, Tu sei nel Padre. Riecheggiano le parole del Prologo: "...il Verbo era presso Dio, il Verbo era Dio..."
Ecco perchè tu sei Via, Verità, Vita, perchè in te tutto ricapitola e tutto viene illuminato dal Principio fuori dal Tempo, ma che origina il Tempo, anche questo mio imperfetto Tempo, che voglio utilizzare come "luogo" dell'incontro con Te.
Si, mio Signore Gesù, donami occhi capaci di riconoscerti dove Tu sei; dammi forza perchè la mia mente non si pieghi ai desideri vuoti, alle aspettative che sono come un fuoco di paglia; dammi coerenza, costanza e carità, per accogliere la Tua visita nella mia cella, nella cella più remota, dentro al cuore. E fa che esso sia vuoto di tutto, addobbato solo di dolcezza e amore, per ospitare te ed essere convertito giorno dopo giorno al progetto che da sempre hai pensato per questo tuo piccolo, infinitesimale servo.
A lode della Bontà del Signore!
Buona domenica di Resurrezione a tutti voi, fratelli amati da Gesù.


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venerdì 20 maggio 2011

Il poema di Dio nella preghiera liturgica

Per chi si incammina nell'itinerario della contemplazione, la vita non può che essere bella, perchè essa è il poema che Dio ha scritto sulle pagine della storia (tempo) e del mondo (spazio): due dimensioni che devono essere ricomprese con un ordine nuovo nalla nostra avventura di adoratori del vero Signore.
La creazione è preghiera, canto, liturgia; anche la liturgia delle nostre comunità deve richiamarsi a questa bellezza primigenia, che dà il tono giusto al vero canto di lode e di adesione al Dio Creatore.
Infatti la vera "bella liturgia", non è la suntuosità del rito, la sua grandezza o la sua impeccabile "esecuzione", ma - come dice qualche autore - è un avvolgersi di quel nostro momento alla stessa realtà di Dio: l'anima  e il suo Signore si incontrano, attraverso Gesù, per essere una cosa sola. Il tutto veicolato da mezzi che possono essere molto utili, se ben usati, se ben disciplinati, se diversificati da momento in momento (addobbi, colori, musica, movimenti, parole...).
Conoscere la liturgia, saper modulare il suo svolgersi e il suo "volgere" verso il mistero di Dio è segno di grande amore e di grande passione nei confronti di Colui che ci chiama a diventare "preghiera vivente". Diversamente, saremo solo spettatori distratti, magari apatici e inconsapevoli della grandezza di ciò che celebriamo. E se soltanto intuissimo il valore dell'Eucarestia e quello della Liturgia in generale, non vorremmo mai più uscire dalle nostre chiese, costringendo i nostri sacerdoti a farsi pontefici incessanti della nostra sete di Grazia, verso il Dio Buono e Santo.


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giovedì 19 maggio 2011

Cosa ne pensate del blog?

Carissimi amici,
Molti di voi mi scrivono perchè trovano qualche piccolo spunto di riflessione dalle brevi "meditazioni" che di giorno in giorno cerco di postare sul blog.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. Spero veramente di dare un seppur minimo contributo allo spirito di contemplazione, all'attesa gioiosa del ritorno del Signore, ad alimentare la fede nella resurrezione della carne che ci attende ... cose delle quali si sente sempre parlare meno.
Scrivetemi per dirmi cosa ne pensate.
Vorrei portare nelle vostre case un po' del silenzio carico di Gesù, un po' di necessaria solitudine per elimare il superfluo e incontrarsi con Lui.
Grazie veramente di cuore a tutti.

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Parla, Signore: il tuo servo ti ascolta

"Darò ascolto a quello che stia per dire dentro di me il Signore" (Sal 84,9). Beata l'anima che ascolta il Signore che le parla dentro, e accoglie dalla sua bocca la parola di consolazione. Beate le orecchie che colgono la preziosa e discreta voce di Dio, e non tengono alcun conto dei discorsi di questo mondo. Veramente beate le orecchie che danno retta, non alla voce che risuona dal di fuori, ma alla verità, che ammaestra dal di dentro."


Nella terza parte de "L'imitazione di Cristo" si leggono queste consolanti parole, sul fatto che Cristo "parla interiormente all'anima fedele". Ed è l'esperienza non soltanto di un monaco, che ha tradotto in parole la sua esperienza di preghiera e di contemplazione; è anche l'esperienza della Scrittura, che ci esorta a cercare Dio non soltanto nei grandi fatti, nei segni sconvolgenti, nella grandezza di un palesarsi pubblico...
Soprattutto cercare Dio nella stanza più recondita della nostra interiorità, dove l'incontro è riservato ai due, in un clima di profondo Amore, libertà, mitezza, giustizia.
Si, o dolce Maestro; fai che nel mio silenzio e nella solitudine dell'eremo, possa sentire il desiderio di creare una cella ancora più nascosta da tutto, dove il fragore falso del mondo non arriva. Dove non voglio che arrivi, perchè desidero ascoltare solo la tua voce. Il mondo, con le sue opache promesse, non è un termine di paragone, non posso paragonare te e ciò che la vita di quaggiù vorrebbe offrirmi in cambio.
Allora si,  con il salmista esclamo che la mia anima brama gli atri della tua casa. Una casa non di pietre e mattoni; una casa fatta di reciproca passione, mia e tua, per un incontro  che desidero vivere per sempre!

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mercoledì 18 maggio 2011

Quando Gesù è presente sulla barca

 "Quando è presente Gesù, tutto è per il bene, e nulla pare difficile. Invece, quando Gesù non è presente, tutto è difficile. Quando Gesù non è presente, tutto è difficile. Quando Gesù non parla nell'intimo, ogni consolazione vale assai poco. Invece, se Gesù dice anche soltanto una parola, sentiamo una grande consolazione."

Oggi, il silenzio del mio eremo, è spesso interrotto dal cinguettio di uccellini sicuramente appena nati, sui nidi sopra il tetto. A loro modo, hanno troavato un ambiente abbastanza riparato e sicuro, dove i genitori potranno farli crescere nelle prossime settimane, che ci aprono al caldo dell'estate.
E qui, davanti allo spettacolo della natura che è sempre nuovo e sempre pronto a regalarci un tratto del pennello del Padre, leggo e medito sulla presenza del Signore nella nostra vita, nelle nostre comunità.
Cerco diversi passi nella Scrittura, quando il Signore è sulla barca con i suoi. Quando c'è Lui, la pesca è abbondante, la tempesta si calma, si può andare fino alla riva per tanti aspetti ignota e oscura della parte opposto. Se non c'è lui, si fatica tutta la notte a pescare. Ma quando sul far del mattino, lo si vede sulla riva del Mare, e dà l'indicazione di gettare la rete dall'altra parte della barca, non siamo sonnacchiosi o titubanti, facciamolo: "Sulla tua parola, getterò le reti". Si, Signore. Sulla Tua Parola. Perchè se tu non sei presente nella nostra vita di tuoi consacrati e servitori, le nostre giornate sono vuote. Se non sei sulla "barca" della nostra Chiesa, della nostra Comunità, ogni azione, progetto, organizzazione, iniziativa ... serve solo a noi, non a portare Te in mezzo a noi.
Dacci spirito di preghiera, che aumenti in noi la fiducia. Dacci occhi limpidi, teste che non facciano calcoli preventivi... Dacci coraggio quando serve, facci diventare uomini e donne entusiasti d'averti come compagno di vita.


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martedì 17 maggio 2011

La parte migliore

"Signore non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola per servire? Dille dunque che mi aiuti". Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta"

Oggi ho meditato questo brano del capitolo 10 del Vangelo di Luca e mi sono incontrato con la dolcezza del Signore. Molte volte, nella vita che conducevo prima, ho desiderato di mettermi ad ascoltare la viva voce di Gesù, seduto in terra ai suoi piedi, guardando il mondo correre tra mille servizi, impegni, priorità su priorità. Perchè sentivo nel cuore che la parte migliore è solo Lui. Ma non ne ero capace: anche io facevo parte di quel sistema che si complica da solo, che rifiuta la via semplice e breve, che gode nell'attorcigliare ogni cosa a sè in modo quasi inestricabile.
Poi, un bel giorno, sei stato tu che hai invitato me a casa tua, in una bella casa. Non in una grande città, non in un grande magazzino o in una piazza trafficata. Eravamo tu ed io sul monte della tua presenza. E in basso il mondo reclamava quel mio "perdere tempo" ad ascoltare le tue parole. E allora l'hai detto a me: "Non ti preoccupare e non ti agitare per le molte cose che ti stanno richiamando come sirene. Una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Hai trovato la parte migliore e se vorrai non ti sarà tolta".
Aiutami, Gesù Buono, a perseverare anche quando dentro divento arido e quando le parole non escono, i sentimenti sono fiacchi; aiutami a mettere i giusti bastoni a questa pianta ancora verde, che ha bisogno di crescere come vuoi tu. Aiutami a tenere la lampada accesa.
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Risposta ad un fratello che ha fatto un'esperienza vocazionale

Rispondo ad un fratello del Nord Italia, che da poco tempo ha fatto un'esperienza vocazionale in un monastero di stretta osservanza e che ... ha lasciato il segno.
Come sempre, non pubblico alcun riferimento che possa far risalire alla sua identità, per il giusto rispetto della riservatezza.

Carissimo fratello in Cristo,
Sono proprio contento che il tuo ritiro vocazionale a (...) sia andato molto meglio di quanto tu ti aspettassi. E' certamente un bel segno del Signore, che ha voluto portarti con sè, anche se per breve tempo.
Queste belle consolazioni spirituali di cui mi hai parlato mi sembrano un invito dolce e premuroso di Gesù, che ha voluto farti provare la bellezza dell'incontro intimo con Lui. Tieni presente, che alle anime che il Signore si sceglie, queste gioie vengono di volta in volta tolte per provare e saggiare la tua tempra interiore, per renderti forte nel combattimento e nella perseveranza.
Pregherò per te, perchè il tuo proposito sia vero e perchè il mondo non ti distolga da questo bel cammino che stai compiendo.
Benediciamo insieme il Signore della Bontà.

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Indicami il sentiero della vita

"Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra" (Sal 15).

Chi, se non tu, sarà capace di indicarmi la direzione da seguire? Certamente non il mondo, con le sue pretese e la sua tendenza a fare senza di te, come se tu non esistessi.
Quel mondo che non ha tempo, non concepisce di camminare sul tuo sentiero...perchè non conviene, non porta a niente, non fa reddito. E si priva della gioia piena per abbandonarsi a gioie parziali, momentanee, che svaniscono come i cirri del cielo.
Non voglio abbandonarmi a questa altalena che va avanti e indietro e non porta a te; che illude perchè il movimento è veloce, ma non cammina...che inebria perchè il vento sulla faccia fa uno strano effetto, ma non è la brezza del passo dolce in tua compagnia.
Non voglio, o buon Gesù, arrivare al nostro appuntamento e non poter gustare la tua dolcezza perchè non ti ho conosciuto, perchè mi sono illuso di averti trovato nella cosa più comoda e non mi sono abituato alla tua Presenza, perchè non ho familiarità con te.
Si, Signore: indicami questo sentiero, ogni giorno, nella preghiera e nella contemplazione. Prendimi per mano e parliamo insieme.
"Senza Dio, la vita è come un fiore che si sfoglia".
A lode della Bontà di Gesù.

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lunedì 16 maggio 2011

Un lettore del blog e "L'Imitazione di Cristo"

Ricevo e pubblico volentieri una bella mail da un lettore, amante de "L'Imitazione di Cristo". Ogni mail che arriva viene pubblicata facendo scrupolosa attenzione ad evitare nomi, cognomi, riferimenti di qualsiasi tipo, per rispettare la dovuta riservatezza.

Ciao un Carissimo amico mi ha fatto conoscere su facebook il tuo Blog ...... e  mi è piaciuto molto quello che ci hai scritto.Non sono uno scrittore e neppure un professore , ma sono un ragazzo se così si può dire a 36 anni , che con profonda umiltà cerco di approfondire il pensiero e lo Spirito della Parola di Dio , formando i gesti , i pensieri , con impegno cerco di seguire Gesù il Signore.

Ho notato che fai riferimento a il libricino " L'IMITAZIONE DI CRISTO" lo conosco, lo leggo e lo rileggo perchè fa molto bene ..... e già da molto tempo ormai che lo conosco, ma ogni volta mi stupisco di trovarci qualcosa di nuovo , i giorni passano veloci , ma anche questo libretto nella sua semplicità , parla al Cuore sempre in modo attuale oserei dire come la Parola della Bibbia, che è sempre attuale come se fosse "una parola viva" che si evolve ogni giorno con il suo lettore, o forse è il lettore che si evolve leggendola...

Non ci conosciamo ma questo comune interesse  ci accomuna a tal punto che avrei la presunzione di dire che già ci conoscevamo , tutti gli uomini sono "Fratelli" vivendo nella pace di Cristo.
Per quanto riguarda il discorso sul giudizio della gente, ho provato pure io questo flagello , che però devo dirlo ci tempra , le prime volte ne ero amareggiato , perchè i discorsi andavano anche sull'offensivo , ma col passare del tempo , con spirito di sacrificio ho accettato pure questo comprendendo che è la volontà di Dio , Lui mi dà i mezzi e la forza di andare avanti nel mio cammino.
Non ti voglio stancare con troppe parole , ma mi sono sentito nel cuore di volerti scrivere queste poche righe , scritte con tanta sincerità .

Ti saluto e ti auguro una buona settimana.

Pace e Bene
Ed ecco la mia risposta
Carissimo fratello,
Ti auguro di gustare la Bontà del Signore.
Grazie per le bellissime parole che hai usato sia nei confronti del blog che di me. “L’Imitazione di Cristo” veniva definito dal Beato Giovanni XXIII (il Papa Buono) come il “quinto Vangelo” e si scoprì che lo teneva sul comodino, accanto ai quattro Vangeli. Un modo per dire che la Parola di Dio può essere illuminata da scritti ispirati, frutto dell’esperienza di persone sante, spesso anonime, come in questo caso: ma che hanno avuto con il Signore un colloquio continuo, maturato nel sacrificio e nella penitenza. A ciascuno Gesù dà questa possibilità, perchè il Suo Amore e la sua Presenza sono per tutti. Ma pochi sono coloro che riescono a perseverare nel deserto con Lui. Questo perchè per ciascuno esiste un “luogo” fisico e non solo fisico dove sentire meglio la Sua Voce.
La mie esperienza personale mi ha portato a privilegiare il silenzio e la solitudine, perchè – come ci insegnano i Santi Padri – il Signore non parla nel tuono, nel turbine, nella tempesta, ma si fa sentire alla brezza della sera (riprendendo una bellissima espressione della Bibbia).
Caro fratello, persevera in questo buon combattimento e anche tu crea una cella nel tuo cuore, nella quale entrare per trovare ristoro nel Signore che vuole intrattenersi con te e solo con te. Dovrai sicuramente affrontare il Demonio, la cui azione è rivolta a destabilizzare gli amici di Gesù: ma il Signore non permette che coloro che lo amano cadano e che non abbiano i mezzi sufficienti per reagire e per vincere. Sii per questo vicino ai Sacramenti, alla preghiera e dedica anche tempo a fuggire da questo mondo, che gira gira e non macina grano, ma soltanto la sua vuota aria di altezzosità.
I discorsi altrui sono una rappresentazione di questo vuoto assoluto, che pretenderebbe di giudicare e di pianificare senza mettere nel conto la presenza di Dio. Gesù stesso ci ha detto che saremo beati quanto ci insulteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di noi per causa sua. E’ il bellissimo “Discorso della Montagna”.
Dalle tue sentite parole, noto che hai un cuore colmo di fede e che il compagno privilegiato delle tue giornate è proprio Lui. Questo mi colma di consolazione, soprattutto perchè sei giovane e perchè Lui abita la tua vita. E’ un bel segno di appartenenza: ha preso dimora presso di te e non intende lasciarti andare.
Coraggio!
Preghiamo a vicenda e per tutte le anime del mondo, perchè Gesù sia l’ospite di ogni cuore e perchè nella semplicità di gesti, parole, intenzioni tutto di noi testimoni che è vivo!
Ti affido alla Bontà del Signore e alle cure provvidenziali della Sua e Nostra Madre Celeste, alla quale chiedo di vigilare ora e sempre sulla tua vita.

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Mi hai sedotto, Signore...

Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai
prevalso. Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno; ognuno si fa beffe di me. Mi
dicevo: "Non penserò più a lui, non parlerò più in suo nome!". Ma nel mio cuore c`era
come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
(Geremia, 20, 7, 9)

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Andare in Galilea e attendere il Signore.

Dal Vangelo di Matteo (28, 9-10)
"Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: "Pace a voi". Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: "Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno".

Stamani ho meditato su questo breve passo del Vangelo di Matteo. Quanto è consolante e come è grande la promessa di Gesù, mio Signore!
Le donne, che erano andate alla tomba, lo vedono e sono "sgomente" a quella visione: non sanno cosa fare, cosa pensare. Immagino le emozioni del loro cuore... un misto forte tra la gioia che fa piangere, la meraviglia per una cosa mai vista prima, la commozione.
E le rende annunciatrici.
Andare in Galilea per attendere il Signore e poterlo vedere. E' anche il mio desiderio. Mi avvio verso la Galilea, in uno spazio dove Lui ed Io potremmo incontrarci. In questa intimità, ogni giorno, spero di realizzare l'incontro con Gesù, Mio Signore!
A lode di Cristo.

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Benvenuti a tutti

Sforzandomi sempre di più di vivere cercando di seguire il Signore, ho voluto creare questo blog, con lo scopo di condividere le gioie del Silenzio, della Solitudine e della Preghiera; ma anche di dare rilievo e conoscenza diffusa alla vita eremitica, monastica e consacrata in genere: stili che non seguono le mode e che non passano di moda, ma che affondano tutta la loro essenza nel cuore stesso di Dio, trapassando tempi, modi, considerazioni e luoghi comuni.
"Chi segue me non cammina nelle tenebre" (Gv 8,12), dice il Signore. Sono parole di Cristo, le quali ci esortano ad imitare la sua vita e la sua condotta, se vogliamo essere veramente illuminati e liberati da ogni cecità interiore. Dunque, la nostra massima preoccupazione sia quella di meditare sulla vita di Gesù Cristo." Così inizia "L'imitazione di Cristo", quel piccolo grande libro che per me è stato una scoperta e una guida fin dai più verdi anni della mia giovinezza. Un sasso lanciato verso un sentiero dapprima sconosciuto, poi affascinante; di seguito divenuto Via Maestra per indirizzare tutto verso il Totalmente Altro, in un incontro continuo, quotidiano, spinto dalla Voce del Maestro che invita a seguirlo.
A 38 anni, nel pieno del vigore e  della consapevolezza, cerco di orientare ogni gesto quotidiano a Lui e alla ricerca del sostare ai Suoi Piedi per ascoltarlo. L'alternanza di preghiera, lavoro, lettura spirituale, silenzio/solitudine sono il "nuovo orologio" della mia vita, svincolata dal peso delle opinioni altrui, del dover apparire e di dover sembrare. Sono io, con Lui. Questo basta.
Essenzialità, sacrificio e penitenza per amor suo, preghiera per la salvezza delle anime; continuo itinerario di contemplazione alla scuola e alla luce della Parola che salva.
Con questi sentimenti invito tutti a scrivere, a scrivermi. Per dare anche qui, in questo luogo virtuale, testimonianza del suo Amore: un amore esuberante, che non si risparmia (ricordate i cinquemila sfamati con pochi pani e pesci? E Lazzaro risorto dopo quattro giorni? E la pesca miracolosa, con le reti così piene che si spezzavano? E Zaccheo? E la donna adultera?... Gesù va oltre l'umana generosità).
Grazie per la vostra attenzione.
Preghiamo il Signore!