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lunedì 5 marzo 2012

Il Giorno del Signore? Un decreto lo ha cancellato.

Non sono interessato ai temi politici, vivo la mia vita monastica lontano da questi clamori. Non me ne intendo nemmeno.
Ma quando le azioni di certi politici incrociano il DIRITTO DI DIO, forse è bene parlarne, farlo tutti, quanto meno prenderne coscienza.
Non stiamo assistendo solo ad un ribaltamento di valori, che mette al centro LA MERCE e non il rapporto Dio-Uomo.
L'attuale presidente del Consiglio dei Ministri Italiano, prof. Mario Monti, attraverso un codicillo ha ABOLITO IL GIORNO DEL SIGNORE, mettendo al centro la merce, l'apertura dei negozi, dei centri commerciali, cancellando il DIRITTO DI DIO, sancito quattromila anni fa, ratificato da Cristo; il Giorno del Signore - che ritma la vita civile di gran parte dei popoli dell'umanità (posto il fatto che anche in situazioni religiose diverse c'è sempre un giorno di festa) è stato cancellato con arrogaza da un decreto.
Donne e uomini costretti a lavorare, magari a non avere nemmeno un ritaglio da passare con i figli;
figli che crescono con bambinaie tecnologiche, mai avvezzi a rendere vera la rete familiare, a crescere con modelli in carne, ossa e anima.
Ma anche tanti uomini, donne, ragazzi, bambini INDOTTI ad andare a fare "shopping" (che brutto e altisonante termine!!! Compere...) perchè "la domenica nei negozi è bella". Anche a costo di sacrificare sull'altare dei soldi che non ci sono (nemmeno di domenica) il dialogo, il senso del riposo, del silenzio, della quiete, dell'equilibrio nei rapporti familiari; ma anche nei rapporti tra noi, le merci, le nostre brame.
Ma cosa succederà a questo popolo che, supinamente, accetta che il DIRITTO DEL SIGNORE sia cancellato sotto questo silenzio assordante? Dove sono i battezzati, figli di Dio, fatti a Sua Immagine, salvati con i chiodi sulla Croce? Dove sono i preti "innovatori"? Quelli che celebrano così come se fosse un mestiere, senza dare alla Domenica la sua caratura eucaristica? Dove sono quei politici che nelle improbabili campagne elettorali parlano di VALORI CATTOLICI? Quali valori? Il Giorno del Signore è un valore che non si tocca. Il DIRITTO DEL SIGNORE e il suo rispetto sono valori che non si toccano.
Col nostro SILENZIO COLPEVOLE stiamo contribuendo a formare un popolo di senza Dio, ignoranti della Salvezza, inconsapevoli di cosa succederà per non aver amato l'Amore secondo quanto da Lui stabilito. E a chi dirà che queste sono parole dure, dirò di rileggersi tutto il Vangelo, uno qualsiasi dei Quattro, ma di farlo tutto d'un fiato. E sentirà le Parole del Signore. Ma le legga con onesta, senza voler fare l'esegeta o il commentatore di turno di ciò che Cristo ha detto con chiarezza.
Preghiamo perchè non soccombiamo stupidamente a questo progetto di scardinare definitivamente Dio dal nostro popolo.

Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it

Postilla sul digiuno

Per noi monaci il digiuno è una costante che accompagna diversi momenti durante tutto l'anno. Digiuniamo a pane e acqua ogni venerdì e, durante la Quaresima, anche il mercoledì. Negli altri giorni ci accontentiamo di un pasto abbondante intorno alle 11, ma alla sera, dopo i vespri, consumiamo una cena veramente frugale.
L'eventuale pesantezza del corpo non deve essere un impedimento all'abbraccio mistico con il Signore Buono.
D'altra parte il corpo non può dettare esigenze che impediscano di mettere al primo posto il colloquio e l'amicizia intima con Gesù, Maria Santissima, gli Angeli e i Santi.
Molti mi scrivono chiedendo una parola chiara sul significato del digiuno.
Molti digiunano ma non sanno perchè.
Il digiuno ha valore nella misura in cui Gesù lo ha circoscritto: non si digiuna con il viso rattristato, mostrando segni esteriori di sofferenza, incentivando lamentele e visibili lacerazioni interiori.
Si digiuna col sorriso sulle labbra, perchè siamo consapevoli che quella privazione è una grande opportunità. Dio non ha bisogno del nostro digiuno perchè gli manchi qualcosa o perchè si senta soddisfatto e dissetato dalla nostra personale piccola sofferenza.
Noi abbiamo biosogno del digiuno del corpo e Dio ci offre la possibilità di farlo per ritrovare equilibrio con Lui.
Proprio così. La nostra voracità materiale, i gesti che ci portano a "ingurgitare" tutto quello che ci va, non sono altro che il segno e l'espressione più radicata della nostra volontà di impossessarci di tutto. Il cibo è sostentamento, non siamo noi a dovergli correre dietro. Il corpo ha bisogno del cibo, ma il cibo non è il dio del corpo.
Il digiuno riequilibria queste due posizioni, rimettendo ordine tra il "noi-materia" (soma), il "noi-anima" (pneuma) e il "noi-psichè" (intelletto umano). Un ordine che dovrebbe portarci, gradualmente, ad elevare la nostra mente verso Dio, il nostro cuore a distaccarsi dalle piccole preoccupazioni materiali e la nostra coscienza a considerare attentamente il nostro stato di vita.
Il digiuno e la penitenza (quindi anche il digiuno di altre nostre tendenze) sono "il tempo favorevole" non per placare una divinità che tiene i conti dei nostri gesti; ma per riportarci nell'alveo della nostra vera natura umano/divina, in quanto originata da Dio, in quanto fatti a Sua immagine e somiglianza.
Digiunare e fare penitenza sgombra il campo da ciò che non serve.
Per questo Gesù dice con chiarezza che il digiuno degli ipocriti non serve.
Per questo Gesù chiede di accompagnare la penitenza e il digiuno con la gioia di chi sa che sta costruendo dentro di se il Regno ormai iniziato: "Il tempo è compiuto...".
Sforziamoci, fratelli e sorelle, di praticare la giustizia prima di tutto in noi e utilizziamo per questo le armi vittoriose della luce.
A lode di Cristo!
Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it