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mercoledì 22 febbraio 2012

Abbracciamo la penitenza. E' Quaresima.

Abbiamo bisogno, Signore, di rientrare in noi stessi.
Abbiamo bisogno di essere più riservati per dissiparci meno tra mille cose.
Abbiamo bisogno di limitare la nostra voracità materiale per incrementare quella del desiderio di Te.
Abbiamo bisogno di vedere meno e guardare di più.
Abbiamo bisogno di ginocchia forti per stare davanti al tuo tabernacolo e non di mani capienti per fare nostro tutto ciò che ci capita davanti.
Signore, ispiraci un buon utilizzo del tempo di questa Santa Quaresima. Dacci la forza per rendere più sobria la nostra vita, non per soffrire qualche mancanza, ma per farci riempire di te.
Dacci la consapevolezza forte che la penitenza non è uno strumento masochistico, ma è la ricerca di un rinnovato equilibrio tra la nostra vita fisica e quella interiore; tra la nostra realtà e la realtà della somiglianza a Te.
Signore, fai che sentiamo l'esigenza di vivere una dimensione di silenzio, anche se viviamo la vita del mondo; fa' che stiamo con i piedi per terra nel mondo per essere coscienti di non essere del mondo.
Apri i nostri orecchi perchè la tua parola entri e non esca mai più; e porti frutti abbondanti di vita nuova.
Fai che sentiamo i fratelli e le sorelle vicini non soltanto quando materialmente siamo con loro, ma soprattutto quando preghiamo per loro o al loro posto. Fai che sentiamo sulle nostre spalle il peso della condivisione mistica e della realtà sublime dell'essere vocati a diventare tuo popolo.
Nasca in ciascuno di noi, Signore, la sete per la Resurrezione, la visione di te, la vita del Paradiso. Nasca la sete per la Santa Liturgia, che anticipa e parla la lingua degli Angeli, degli Arcangeli, dei Troni e delle Dominazioni.
Nasca in noi il desiderio del Santo Deserto, nel quale, le anime fedeli alla consegna della fedeltà, porteranno al tempo opportuno i frutti sperati.
A lode di Cristo!
Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it

sabato 18 febbraio 2012

Penitenza e purificazione.

Penitenza e purificazione.
Sono due parole quasi del tutto scomparse dal vocabolario comune.
La cosa peggiore e la più assurda è quando scompaiono dal vocabolario dei cristiani, chiamati alla gioia, alla speranza, ma anche a farsi tutta luce, tutta purezza, simili a Colui che li ha "chiamati dalle tenebre alla sua ammirabile luce".
La stessa Comunità Cristiana, la Chiesa di Cristo, ha bisogno di penitenza e purificazione; perchè il cammino verso la santità piena e l'adesione reale allo Sposo è costellato di passi falsi, tentazioni al potere ad essere e ad esserci non "per" la Storia, ma "nella" Storia, quasi ad essere arbitri in una partita del tutto temporale, non ancorata al Cielo.
Occorre che prima di tutto i Sacerdoti del Signore, i Vescovi (angeli delle Chiese, secondo l'Apocalisse) siano dita puntate verso il Cielo e non verso la terra o questo tempo ambiguo, in cui l'antico avversario, il nemico per eccellenza si sta scatenando come non mai, dividendo ciò che per sua natura dovrebbe essere unito, rendendo teso ciò che dovrebbe dar pace, facendo percepire come vuoto e senza senso ciò che dovrebbe parlare del Cielo e del fine ultimo della vita di noi tutti.
La penitenza non è un esercizio masochistico, un biglietto da visita per sentirsi dire che siamo bravi; è un necessario strumento, messo a disposizione dalla Provvidenza, per riportare equilibrio tra la nostra attuale condizione materiale e quella che lega la nostra anima a Dio. Spesso alcuni esercizi di penitenza ci paiono veramente assurdi; ma assurdo è voler ingurgitare tutto, avere tutto, andare ovunque, sapere tutto, parlare di tutto con tutti, dando libero sfogo alla lingua. La Regola di San Benedetto ci ammonisce - citando la Scrittura - e dicendo: "Nel molto parlare non si fugge il peccato".
La purificazione è un necessario stadio per essere veramente "immagine e somiglianza" di e con Dio. Un progetto iniziale (In Principio), voluto da Dio attraverso la Sua Parola.
Ma ... fratelli e sorelle... questi sono solo bei discorsi? Sono solo riflessioni, affascinanti quanto volete, ma pur sempre esercizi mentali?
No. Sono i due pilastri della nostra vita cristiana. Senza penitenza e tendenza verso la purificazione non c'è Chiesa che compia gesti di Santità, adesione alla Croce di Cristo, al Suo silenzio nel Sepolcro, alla Sua Santa Resurrezione. Non c'è Chiesa. C'è un "gruppo" di persone che vive non per fecondare la Storia, ma per essere protagonisti della Storia. E' questo il progetto di Gesù, la sua indicazione?
Preghiamo, fratelli e sorelle, perchè a ciascuno di noi nasca nel cuore il sentimento della più profonda umiltà. Ci conduca a fare penitenza, a riportare equilibrio tra il nostro corpo vorace e la nostra anima che tende al Cielo.
Preghiamo per i Vescovi (angeli delle Chiese), i Sacerdoti di Cristo, i Diaconi. Preghiamo perchè la Mamma del Cielo li prenda per mano e li faccia essere ogni giorno "profumo di Cristo", immagine di Lui, parole e gesti di salvezza per tutti.
A lode di Cristo!
Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it

sabato 11 febbraio 2012

La verità di Lourdes.

Oggi, 11 febbraio, ricordiamo con viva gioia l'apparizione di Maria Santissima, Immacolata Concezione, a Bernadette, presso Lourdes.
La storia è nota; la Bella Signora si manifesta a questa ragazzina della provincia più estrema, di condizioni familiari non certo agiate e la stessa fanciulla - manifestando sinceramente ciò che le stava accadendo in quei giorni così intensi - vive il suo personale calvario tra l'incredulità e la derisione di molti.
La Bella Signora non rivela subito il suo nome, ma lo fa soltanto quando con devota insistenza Bernadette Le chiede di rivelare chi fosse. Probabilmente il cuore della ragazza già conosceva chi le stava di fronte e quello stesso cuore traboccò di gioia quando Maria Santissima Le disse di essere l'Immacolata Concezione. E' da quel momento che il candido stupore sul volto della ragazza si trasformò in trasfigurazione interiore e lacrime di indicibile felicità celeste.
Ciò che colpisce nelle apparizioni di Lourdes è l'assoluta umiltà di Maria Santissima, che pare pronunciare le parole "Immacolata Concezione" con l'assoluta consapevolezza della totalità della Grazia che l'aveva toccata fin dall'inizio; un modo di fare umile, pacato, fatto di poche parole e di gesti profondamente riconoscenti a quel Figlio di cui (per dirla con Dante) Ella è sia Madre che Figlia.
L'altro lato che ci fa ammirare con bellezza estrema questo tocco del Cielo sulla terra è il fatto che per Bernadette tutto cambiò: cambiò il suo cuore, certamente, ma anche la percezione della sua stessa vita quotidiana, che non poteva certamente essere più quella di prima. Forse, come tutte le ragazze, prima degli eventi di cui fu destinataria, aveva fantasticato sul suo futuro. Adesso tutto quello che le era accaduto non era più contenibile nei limiti di una vita nel mondo; sentiva il profondo bisogno di consacrarsi a quel Dio che le aveva concesso il privilegio di vedere e sentire la Mamma del Cielo. La sua testimonianza nel mondo risuonò ancora più forte con il perpetuo gesto di "aprire" la sua vita al Signore e alla Chiesa dietro le grate della stretta clausura monastica. Un gesto di donazione, ma anche di profonda umilità, così come di consapevolezza che Dio riempie i vasi che si svuotano, modella la creta che si fa morbida, illumina chi prima si apparta nel buio della solitudine e fa risuonare il cembalo che innanzitutto fa silenzio...
L'atteggiamento di Bernadette ci parla della verità di Lourdes. E' prima di tutto lei ad essere stata cambiata, desiderata da Dio come sua destinataria di un messaggio importante, ma anche come sposa nella vita religiosa.
Preghiamo quindi il Signore, perchè per l'intercessione di Maria Santissima ci faccia scoprire i segni della Sua Presenza nel mondo e nella storia, attenti a non confondere il sensazionalismo con la dolcezza di un tocco celeste che riverbera necessariamente nel silenzio e nell'umiltà.
Preghiamo Maria Santissima perchè guidi ogni nostra azione e sia vicina a coloro che hanno bisogno di sostegno e conforto, soprattutto nell'ora della prova.
A lode di Cristo!
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venerdì 3 febbraio 2012

Abbiamo bisogno di loro.

"...E volgendosi ai discepli, in disparte, disse: "Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profei e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono".
E' proprio vero, cari fratelli e sorelle: noi che siamo discepoli del Signore per Grazie a per fede, siamo beati, perchè i nostri occhi possono contemplare la Sua Misericordia e i nostri orecchi udire la Sua Parola. Ma non solo: le nostre mani possono diventare le sue, la nostra bocca pure, i nostri piedi anche. Questo quando nel mondo che viviamo, intendiamo rendere presente ed efficace il Suo Santo Vangelo attraverso la nostra azione. Che non sempre dev'essere azione palese.
Ieri era la Festa della Presentazione al Tempio di Gesù, la cosiddetta Candelora. Giorno tradizionalmente dedicato alla preghiera per le persone che vivono una particolare consacrazione al Signore, quindi anche di noi monaci ed eremiti. La luce, questo segno bellissimo della presenza e della costanza da alimentare continuamente, contraddistingue la nostra presenza anonima nel mondo.
Ad un tale personaggio famoso della Chiesa istituzionale fu chiesto se i tempi di oggi hanno più bisogno di azione o di preghiera e contemplazione. Ed egli - uomo di azione energica, testimone e viaggiatore instancabile - rispose senza pensarci su: "Di preghiera, di profonda preghiera", perchè niente sta in piedi delle nostre azioni, se non è sostenuto dalla preghiera.
E la sua riflessione continuava dicendo che egli stesso si sentiva entusiasta della sua azione, spesso veramente molto impegnativa, proprio perchè sentiva di essere "spalleggiato" da questo esercito silenzioso, pacifico e anonimo di consacrati, di monaci, eremiti, frati, monache, suore, persone dedicate esclusivamente all'orazione e alla ricerca di Dio. Essi sono le armi della Chiesa, della Cristianità; uomini e donne che hanno immolato e immolano la propria vita rinunciando a tutto, per vivere in un deserto di pace, silenzio e solitudine a beneficio di tutti, in unione con tutti; con le madri e i padri, con i lavoratori, con gli anziani e i malati, con i sogni dei giovani. Tutti hanno bisogno della loro preghiera e delle loro lampade accese.
Beati coloro che vedono, beati coloro che sentono. Beati coloro che vivono la propria azione nel mondo consapevoli del valore e del bisogno dell'orazione e della contemplazione.
Non possiamo fare a meno delle anime oranti, dei luoghi santi ove essi abitano. Non possiamo pensare ad una chiesa fatta solo di mani che lavorano, senza cuori tesi a Dio, a portarlo nel nostro tempo incessantemente.
Per tutti i consacrati sia un ricordo nella nostra preghiera.
A lode di Cristo!
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