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martedì 22 novembre 2011

Avvistare terra. Il monaco e l'attesa.

Carissimi,
Oggi voglio pubblicare sul blog la lettera che ho inviato ad un carissimo fratello, col quale intrattengo un dialogo spirituale davvero vivo e fecodno, sperando che possa essere di utilità per tutti.
Ricordo tutti voi nella mia povera preghiera.
 
Buongiorno, carissimo fratello,

E buon autunno. Questa stagione dai colori meravigliosi desta nell’animo tanti sentimenti e buoni propositi, che, con l’aiuto del Signore, speriamo di poter rendere vita concreta. Del resto, il nostro “lavoro” di monaci (anche se chiamarlo così è riduttivo) è proprio quello di migliorarci ogni giorno di più, ma non per essere solo dei bei soprammobili (che non servirebbero a niente) ma per essere strumenti di preghiera, d’intercessione, di salvezza sempre più efficaci, inseriti nel cuore stesso di Dio e del mondo. Il monaco ha scelto di fare proprio questo: sollevarsi da tutto ciò che ci lega sulla terra per andare dritto al cuore di Dio. E andare verso il suo intimo significa andare anche dritti al cuore delle cose, dei problemi, dei vizi, del peccato, senza troppi giri di parole, per cambiarsi profondamente. Tutto questo attendendo il ritorno del Signore Gesù. In questi giorni ho letto un bel paragone che il priore di un famoso monastero ha fatto ad un giornalista, quando gli ha chiesto “ma chi è il monaco”? Lui ha risposto dicendo che il monaco è come il mozzo di una nave, che solca da tanto tempo i mari, con la truppa spesso stanca, sfiduciata, che non vede l’ora di mettere piede a terra. Il mozzo sta sull’albero della nave, sempre a prua e guarda in avanti senza stancarsi, alimentandosi alla promessa del capitano (che conosce bene la rotta). E quando vede terra, urla, urla a tutti che è arrivato il giorno tanto atteso. Che bello! Poter urlare nella preghiera e con la testimonianza del silenzio, nel cuore di Dio e del mondo, che la terra è vicina, che la salvezza è a portata di mano. Che il Signore presto tornerà.

L’invito è a farci tutti un po’ monaci, almeno nel nostro cuore. Per saper entrare in quello di Dio, per saper entrare in quello dei fratelli.

Ti auguro di trascorrere un tempo di Grazia e di gioia, in questo Avvento che sta per cominciare e che ci propone di guardare alle cose di lassù e al dono che Dio ha fatto di se stesso, attraverso il “si” di Maria, Sua e nostra Madre.

A lode di Cristo.
 

Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it