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domenica 17 luglio 2011

La veglia notturna di questa notte.

Questa sera, come ogni sera dell'anno, andrò in chiesa per la veglia notturna, attorno alla mezzanotte.
Noi monaci e in particolare noi eremiti attendiamo nella notte la venuta del Signore, il compimento della Sua promessa.
Lo attendiamo nella preghiera, nell'adorazione, nella lode e nella lettura attenta della Sua Parola.
La notte avvolge la nostra preghiera nella sua intimità e le nostre menti sono portate ad una maggiore polarizzazione sulle parole, che vengono cantate o lette, o custodite all'interno del nostro cuore negli spazi di silenzio.
Attendiamo e preghiamo. Si compie un altro prodigio, un miracolo quotidiano operato dal Signore stesso: la nostra attesa e la nostra preghiera si unisce alla tanta, troppa indifferenza del mondo.
C'è l'indifferenza di chi è andato a dormire dopo non essersi riconciliato col suo prossimo, chi fa dello "sballo" il metro e il motivo del suo vivere; c'è l'indifferenza di chi non mette nel conto Dio e vive da errabondo nel mondo, disgraziato eremita, inquilino di un eremo dove l'assenza del pensiero di Gesù crea tristezza e grigiore.
C'è l'indifferenza di chi vive tutto con la superficialità che l'attuale modo di vivere quasi impone, per ovattarci in un paradiso artificiale, fatto ad arte per non farci mai decidere, mai prendere posizione, mai spiccare il volo, mai scommettere su noi stessi, meno ancora sul Signore Gesù Buono.
Ci sono tante indifferenze. Noi uniamo la nostra preghiera a queste indifferenze, ma non solo ad esse. Anche al dolore, ai tanti dolori. Ma anche alle gioie, alle tante gioie, alle tante preghiere che si fanno anche nel mondo. Perchè lo Spirito soffia dove vuole.
Passa da qui, da questo eremo, soffia nelle città, in un casolare di campagna e tutti ci unisce in un unico abbraccio.
A tutti voi è dedicato il pensiero ed è offerta la preghiera di questa notte.

Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it