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sabato 3 dicembre 2011

Avvento: riportare Dio nel mondo per vincere ogni crisi.

In questa seconda domenica di Avvento il tema dominante è ancora l'attesa della venuta del Signore; un attesa, come ho detto nel mio precedente post, da leggere secondo due direttrici di marcia: nel Memoriale della Liturgia (il Santo Natale, Dio visita storia e vita umana) e alla fine dei tempi, secondo la Sua Misericordia.
Le letture fanno eco l'una all'altra "Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio..." dice Isaia; con il Salmo cantiamo questa "conseguente risposta" all'annuncio del Profeta: "Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra"; ed è Pietro  che conferma: "Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa...".
Il Santo Vangelo, per bocca di Giovanni Battista ci invita, ancora oggi, a compiere il gesto necessario per accogliere il Messia: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri...".
Viviamo questa realtà fatta di Parola di Dio nella concretezza della nostra fede e non accontentiamoci di nutrire sentimenti privati e personali; il Signore ci chiede di compiere gesti, che devono essere la conseguenza di una "ruminazione" e di una interiorizzazione solida di ciò che ci chiede. Ma non sbagliamoci: i gesti non sono solo le grandi opere, le cose che si vedono, quelle che incidono profondamente i cambiamenti e le comunita. Esse sono sante, doverose e il Signore suscita carismi nella Sua Chiesa per provvedere a tutto ciò. Ma opera grande è anche dedicarsi, nella solitudine e nella preghiera, a portare la presenza di Dio anche in questa nostra storia tormentata, ambigua, fatta di disvalori che pesano anche sulla concretezza di ogni giorno.
L'Avvento ci invita a fecondare il tempo, la storia i travagli con i valori dello spirito: se non capiamo questo e se non ci impossessiamo di questo modo di fare, nessuna crisi (nemmeno quella economica) potrà essere vinta. Illusione e vanità è affidare alle sole abilità umane e tecniche la soluzione di problemi che affondano nel nostro vissuto distratto, che non ha più punti fermi, non ha più remore nel consumo e nello spreco; non ha più vincoli nei confronti della vita, dell'uso della vita, nell'abuso sulla vita.
Fratelli e sorelle, destiamo il nostr cuore cristiano e chiediamo al Signore che ci renda testimoni autentici tra i fratelli, soprattutto tra quelli che vivono una vita illuminata solo da luci riflesse.
A lode di Cristo!

Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it