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giovedì 19 maggio 2011

Parla, Signore: il tuo servo ti ascolta

"Darò ascolto a quello che stia per dire dentro di me il Signore" (Sal 84,9). Beata l'anima che ascolta il Signore che le parla dentro, e accoglie dalla sua bocca la parola di consolazione. Beate le orecchie che colgono la preziosa e discreta voce di Dio, e non tengono alcun conto dei discorsi di questo mondo. Veramente beate le orecchie che danno retta, non alla voce che risuona dal di fuori, ma alla verità, che ammaestra dal di dentro."


Nella terza parte de "L'imitazione di Cristo" si leggono queste consolanti parole, sul fatto che Cristo "parla interiormente all'anima fedele". Ed è l'esperienza non soltanto di un monaco, che ha tradotto in parole la sua esperienza di preghiera e di contemplazione; è anche l'esperienza della Scrittura, che ci esorta a cercare Dio non soltanto nei grandi fatti, nei segni sconvolgenti, nella grandezza di un palesarsi pubblico...
Soprattutto cercare Dio nella stanza più recondita della nostra interiorità, dove l'incontro è riservato ai due, in un clima di profondo Amore, libertà, mitezza, giustizia.
Si, o dolce Maestro; fai che nel mio silenzio e nella solitudine dell'eremo, possa sentire il desiderio di creare una cella ancora più nascosta da tutto, dove il fragore falso del mondo non arriva. Dove non voglio che arrivi, perchè desidero ascoltare solo la tua voce. Il mondo, con le sue opache promesse, non è un termine di paragone, non posso paragonare te e ciò che la vita di quaggiù vorrebbe offrirmi in cambio.
Allora si,  con il salmista esclamo che la mia anima brama gli atri della tua casa. Una casa non di pietre e mattoni; una casa fatta di reciproca passione, mia e tua, per un incontro  che desidero vivere per sempre!

Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it