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martedì 21 giugno 2011

Il Fatto

All'eremo viviamo costantemente il contatto con l'Eucarestia, questo dono stupendo che il Signore Buono ci ha fatto di se, consentendo che l'Unico, Eterno, Definitivo sacrificio potesse perpetuarsi nella nostra povera storia, rendendola ricca.
Ecco perchè sono importanti i momenti in cui si celebra l'Eucarestia, così come quelli durante i quali sostiamo davanti al Signore che si fa pane, carne e sangue, presenza vera, viva, efficace nel nostro oggi.
Se veramente considerassimo cosa avviene nell'Eucarestia, nelle nostre chiese quando celebriamo il Sacrificio con e del Signore, prima di tutto scomparirebbe dai nostri volti quel velo di compassata e triste serietà che avvolge le nostre Messe: tutti seri, chini, con le bocche orizzontali, compassati in uno sguardo perso, senza la minima ombra di gioia.
Se veramente credessimo con totale abbandono che lì c'è il Gesù di cui si parla nelle Scritture, salteremo di gioia, non vorremmo mai staccarci da quei luoghi, "costringeremmo" i nostri Sacerdoti a celebrare di continuo, con lentezza, devozione, calma, partecipazione la PERMANENZA di Gesù qui con noi.
Si avvicina la bellissima Solennità del CORPUS DOMINI. Facciamo memoria di questo e facciamo il Santo Proposito di vivere l'Eucarestia come un FATTO REALE, non come una pseudo superstizione o un "rito propiziatorio". Cadremmo nella condanna che le nostre stesse mani (mai quelle di Dio) ordiscono alla Santità che dobbiamo ricercare.
E' necessario purificarsi interiormente, accogliere la Parola, per accogliere l'Eucarestia come un Evento Vero, nel quale tutti siamo appellati figli, fratelli, consustanziali a Lui.


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