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martedì 28 giugno 2011

Vi racconto una mia esperienza

Avete mai provato, fratelli e sorelle, ad uscire anche solo per poche ore o per una soltanto dal caos delle nostre città o della vita fatta di incroci, semafori, telefoni che squillano, campanelli, schiamazzi e quant'altro?
Io ricordo ancora in modo vivido una mia piccola esperienza, di diversi anni fa.
Era un pomeriggio d'inizio estate, proprio come in questi giorni; ormai le giornate lavorative volgevano verso le ferie e la stanchezza era veramente tanta, soprattutto quella generata dal clamore delle cose del mondo, che ti schiavizzano fino al punto di schiacciarti senza pietà sotto il loro peso.
Nel tardo pomeriggio avevo un appuntamento. Avevo promesso ad un caro amico di aiutarlo nel sistemare alcune cose, e lo feci.
Dopo questo impegno passai nuovamente da casa mia, che si trovava proprio nel centro della città; volevo riposare, ma la sensazione era quella della necessità di un riposo "diverso". Mi buttai sul letto senza trovare pace, avevo bisogno di lasciare quel contesto.
Premetto che già da tanto tempo pensavo a dedicare la mia vita al Signore Buono, a Lui nel silenzio.
Ad un certo punto, in modo molto strano, scendo dal mio appartamento, vado verso l'auto e mi dirigo sui monti che sono a Nord della mia città. C'è un luogo che voglio raggiungere, agli estremi confini sia del comune che della linea di crinale, a circa 800/900 metri di altezza, dove c'è un cappellina, dedicata alla Madonna. Un luogo di silenzio, abitato da castagni, conifere, volpi, lepri e altri "inquilini" della natura.
Un posto che conoscevo fin da piccolo, presso il quale tante volte ho diretto le mie fughe anche in momenti in cui avevo bisogno di una semplice boccata d'aria.
Arrivo dopo aver percorso diversi kilometri in macchina, ma senza correre, ammirando quell'ambiente così noto e allo stesso tempo così nuovo, che passo dopo passo mi donava essenzialità e serenità.
Arrivo e appena sbacchio lo sportello della mia auto avverto l'inesprimibile dolcezza e quiete del silenzio. Mi guardo attorno forse sorridendo tra me e me come per compiacermi di quella scelta e subito mi viene automatico di guardare in alto e di dire col cuore a Gesù: "Eccomi".
Pace, quiete, sogni che si rincorrevano, desiderio di lasciarmi alle spalle tutto quello che non serviva... desiderio di sostare lì ancora un poco, un poco ancora e un altro po' prima di dover discendere ad affrontare la serata, non proprio tranquilla...
Lassù il cellulare non funzionava, non passavano automobili, non ero costretto a pensare con la mente rivolta verso il basso... ero io con Lui. Aprii la mia borsa, estrassi il breviario e iniziari a recitare i Vespri, assaporando quelle parole con il gusto stesso del miglior cibo che potessi desiderare.
Era arrivato il Signore. O meglio, io ero arrivato a sentirlo, in quel semplice... silenzio che mi donava una compagnia così grande e preziosa.
Quell'ora passata lassù mi donò una grande carica e posso considerarla un piccolo contributo al probandato monastico che ho successivamente intrapreso.
Fratelli, sorelle amati dal Maestro Buono, non fuggite l'incontro con Lui. Almeno per un po' abbandonate ogni clamore, cercate il Suo sorriso, ritagliatevi il vostro piccolo momentaneo eremo nel mondo.

Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it