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giovedì 2 giugno 2011

Essere tutto occhio, tutto preghiera, tutto sacrificio gradito a Dio

"L'abate Bessarione in punto di morte disse: "Il monaco deve, come i cherubini e i serafini, non essere che occhio".
Questa espressione così pregnante, l'ho tratta dai detti dei Padri del Deserto, contenuti nel libretto "Piccola filocalia della preghiera del cuore". I cosiddetti apoftegma (detti) sono sintesi meravigliose tra Parola fatta carne e vita ed esperienza vissuta, nell'incontro con Dio, nel primato di Dio nella propria vita, nel diventare ciò che Dio vuole da colui che si dona totalmente: essere tutto fiamma, tutto occhio, tutto preghiera, abbandonare i beni, la cupidigia, i pensieri invadenti...per poter pregare senza distrazioni, essere tutto Suo, e per questa via, servire alla redenzione e alla salvezza di tutta l'umanità.
Molti spesso mi chiedono chi sia il monaco. Ecco cos'è: un continuo sacrificio a Dio. Non un sacrificio fatto in un dolore masochistico, ma quel sacrificio gioioso di "soave odore"; un reciproco abitarsi già su questa terra, dove l'arsura dei "fatti" reali o presunti, delle teorie, delle dicerie, della vanagloria rendono la terra bisognosa di altra acqua, quella per la quale "non avere più sete".
Il monaco, aderendo alla Parola, stando col suo Signore Buono nella preghiera, porta acqua nel mondo; lo fa in silenzio, perchè sa che le parole sono una cosa, la Parola è un'altra; è cosciente che spesso "le parole" fanno evaporare l'acqua o la fanno inabissare dove non può fecondare, lenire, guarire, placare.
Con Giovanni Climaco ("La scala del Paradiso") diciamo che il monaco è colui che "fa parte della schiera o dell'ordine degli esseri incorporei, pur continuando a vivere dentro un corpo materiale e sordido. E' monaco perchè vive la legge di Dio in ogni circostanza, monoliticamente una cosa sola con Lui ovunque si trovi e qualunque cosa faccia..."
Ecco il senso di una esistenza vissuta in Gesù Buono, accompagnati dalla Madre Sua, che del silenzio e di una clausura di fatto nel Suo Cuore, fece la cella privilegiata in cui coltivò il discreto ma costante servizo al Figlio, Unico Salvatore del mondo.

Per contattare il curatore del blog, scrivere a: clausura@hotmail.it